Vi è piaciuta la prima parte della storia? Ecco qui la seconda: le rocambolesche avventure del nostro giovanotto continuano, e chissà come finiranno… Quando si ha a che fare con il Maestro della Salamanca, il pericolo è sempre in agguato!
Se siete curiosi di scoprire che cosa succede, non vi resta che iscrivervi qui e ascoltare questa seconda parte – e ringraziare Italo Calvino per aver restituito in maniera così frizzante questa fiaba della Terra d’Otranto: io mi sono divertita un sacco a raccontarla!
La fiaba di oggi arriva dalla Terra d’Otranto, una terra di antiche tradizioni e dalla storia affascinante. La versione che racconto è stata trascritta da Italo Calvino, ed è un piccolo gioiello. Però è una fiaba lunga, e quindi qui troverete solo la prima parte. E il resto? Arriverà domani!
Buon ascolto,
Elisabetta
p.s.: al link qui sopra trovate solo l’inizio, per ascoltare tutta la fiaba potete iscrivervi qui
Che bellezza, questa fiaba siciliana! Eterna gratitudine al dottor Giuseppe Pitrè, che girava in calesse a curare i malati e a cambio si faceva pagare a suon di fiabe. Davvero, se le faceva raccontare dalla vecchina di casa, e poi le trascriveva tornando a casa in calesse. Eterna gratitudine anche a Italo Calvino, che nelle sue Fiabe Italiane ce ne restituisce una versione frizzante e ricca d’incanto. Quante cose avrei da raccontare in proposito… Chissà, forse in un altro post, o in una serata attorno al fuoco, quando si potrà tornare a raccontare dal vivo. Per ora, vi lascio con la fiaba di Ninetta e Dattero, bel dattero… Qui c’è solo l’inizio, per sapere come va a finire dovete iscrivervi qui 🙂
La fiaba di oggi arriva dalla Calabria e racconta di una ragazza coraggiosa, che riesce a ribaltare la sorte che un destino avverso le ha affibbiato. In fondo, la fortuna è fatta di coraggio, fiducia, e un pizzico di incoscienza nel buttarsi in un’avventura anche se non vediamo chiaro come finirà. Siete d’accordo? Intanto, buon ascolto!
Elisabetta
p.s.: questo è solo l’inizio, se volete sapere come andrà a finire iscrivetevi qui
Eccomi di ritorno con una nuova serie di fiabe che ci porteranno a scoprire il ricco e affascinante patrimonio delle regioni italiane. Iniziamo l’anno con dolcezza, facendoci accompagnare da una fiaba che arriva dalla Sardegna. Ne esistono varie versioni, e io ho scelto questa. Si intitola “La bambola di pan dolce”, la conoscete? Qui trovate l’inizio, e se volete sapere come va a finire iscrivetevi qui
C’era una volta un cuoco… Questa volta la fiaba ci porta in Francia, a mangiare in un ottimo ristorante. Che cosa succederà? Ascoltate, e lo scoprirete. Buon divertimento!
La leggenda dell’albero di Natale – Elisabetta Orlandi
Eccoci finalmente arrivati alla vigilia di Natale, accompagnati dalle fiabe e leggende che ho raccontato per attraversare assieme il freddo dell’inverno. Oggi tocca a una leggenda che arriva dalla Germania, spero vi piacerà!
Vi faccio anche tanti cari auguri di un sereno Natale, il più sereno possibile. Mi prendo qualche giorno di riposo, ma tornerò prestissimo con altre fiabe. A presto!
Che cosa accadde la notte di Natale del 1323? Fu proprio allora che il poverello di Assisi immaginò di ricostruire la prima natività: ebbe sicuramente l’aiuto di un amico speciale, e io ho cercato di immaginare come andò. Ve lo racconto qui…
Elleboro: un nome magico per un fiore meraviglioso, che sfida il freddo dell’inverno per fiorire a Natale. Conoscete la sua leggenda? Io me ne sono innamorata! Ve la racconto al link qui sopra, buon ascolto!
Questa fiaba esiste tante versioni in tutto il Nord Europa: Scozia, Finlandia, Norvegia… Nella versione norvegese che vi racconto, ci sono due sorelle che un giorno… Ah, no! Non vi dico altro, se non che è proprio una bella storia!
La fiaba di oggi arriva da Giappone, ma esistono versioni simili in molte altre culture. Si sa, le fiabe viaggiano… in orizzontale e in verticale! Che cosa significhi questo, lo scopriremo un’altra volta. Per ora, godiamoci il racconto!
C’era una volta un uomo davvero sfortunato… o no? La fiaba di oggi è davvero interessante, secondo me. Arriva dalla lontana Armenia, ma di sicuro tutti conosciamo qualcuno che assomiglia al protagonista.
Illustration for “The Tale of Tsar Saltan” by Ivan Bilibin
Con la fiaba di oggi facciamo un salto nello spazio e nel tempo e arriviamo nella Russia degli Zar. A proposito, sapete che cosa significa e da dove deriva questa parola? Significa «re, imperatore», e ha una storia molto interessante. In origine, è un adattamento del bulgaro «car», poi ripreso dal russo «car′» e dallo slavo antico «cĭsarĭ»: in tutte queste lingue, la parola deriva, come il gotico «kaisar» (da cui il tedesco «Kaiser»), dal latino «Caesar», cioè «Cesare».
Dopo questa premessa etimologica, passiamo alla fiaba 🙂 C’è uno zar, c’è un contadino e ci sono ben tre sacchi di monete d’oro. A chi toccheranno?
La fiaba di oggi è presente in molte versioni, in tutta Europa. Stasera vi racconto quella che si narrava in Piemonte più di cent’anni fa. Parla di tre giovanotti che… Ma non voglio anticiparvi nulla! Invece, vi auguro buon ascolto.
La fiaba di oggi è molto antica, e arriva dall’Abruzzo. Se ascoltate bene, troverete qualche somiglianza con una fiaba molto conosciuta… Io, però, preferisco il finale di questa!
Santa Lucia bella dei bimbi sei la stella, pel mondo vai e vai e non ti stanchi mai,
trova la porticina di questa mia casina,
poi continua la strada per tutta la contrada, poi continua il tuo viaggio per tutto il mio villaggio.
A tutti i bimbi buoni Tu porta dolci e doni, ma i regali più belli portali ai poverelli!
Ricordate questa filastrocca? Quand’ero piccola, noi sorelle cominciavamo a parlare di Santa Lucia appena finita l’estate. Bisognava pensar bene a cosa scrivere nella letterina, perché quello sarebbe stato il regalo più importante di tutto l’anno! “Lei” sarebbe arrivata di notte, vestita di bianco, e avrebbe lasciato i regali sul tavolo in cucina. C’era da preparare il caffè per lei e per il Castaldo, una carota per l’asinello, e poi bisognava andare a letto presto e soprattutto non aprire gli occhi, mai e poi mai! Altrimenti sarebbe sparita, e noi saremmo rimaste con un pugno di cenere e del carbone al posto dei regali!
Qualche anno fa, mi è stato chiesto di scrivere una “vera” storia di Santa Lucia: l’ho fatto, e ve la racconto al link qui sotto. Ma forse la sua vera storia non la scopriremo mai, noi adulti…